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Camporsevoli Cetona

CASTELLI E GRANCE

Camporsevoli

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Camporsevoli


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L'origine del Borgo di Camporsevoli è riconducibile ad un insediamento etrusco che dovette sorgere nelle vicinanze. Le prime notizie certe sono derivano da un atto di confinamento redatto ai tempi di Federico Barbarossa, ma non appare improbabile che Camporsevoli appartenesse al territorio dell'antico Ducato Longobardo di Chiusi. Dopo il frazionamento della Contea, Camporsevoli passò ad un ramo degli antichi Conti Farolfingi. Negli anni 1232-1235 il castello di "Camporseldule" fu teatro di un'aspra contesa per il suo possesso fra i senesi e gli orvietani, conclusasi a favore di questi ultimi grazie all'intervento fiorentino. Rimasto nella sfera d'influenza del comune umbro almeno fino alla metà del 1300, Camporsevoli divenne feudo della nobile famiglia dei Montemarte fino a quando, coinvolto nelle lotte intestine delle famiglie orvietane, nel 1352 fu assalito e distrutto dalle truppe ghibelline del Prefetto di Vico che ne abbatterono le mura. Passato in mano ai Visconti di Campiglia, nel 1432, dopo aver subito ripetuti assalti e danni da parte delle truppe senesi, il castello divenne proprietà della famiglia Piccolomini. Infatti,  Papa Pio II ne fece dono ai propri nipoti Giacomo e Andrea. Nel 1559, dopo la caduta della libera Repubblica Senese, i Medici misero le mani sul castello di Camporsevoli suscitando le rimostranze del Papa. Dopo lunghi contrasti ottennero il castello con il titolo di Vicari Apostolici, ma sorsero nuovi diverbi con i Malaspina che accampavano diritti sulla meta del feudo. Detti diritti vennero dai Malaspina ceduti alla Granduchessa Maria Maddalena d'Austria che, a sua volta, li passò al nobile fiorentino Niccolo Giugni al quale, finalmente, nel 1630, Ferdinando II concesse l'intero feudo. Con la soppressione napoleonica dei feudi, Camporsevoli venne accorpato dapprima a San Casciano dei Bagni, e poi a Cetona. Oggi dell'antico castello restano solo alcuni tratti di mura e la porta d'accesso, mentre il corpo centrale del fabbricato e stato rimpiazzato da una villa. Questa venne edificata dai Piccolomini nel 1500 forse su una piu antica fondazione, identificabile nella "Plebem Sanctae Mariae de Spino cum Cappella Sancti Johannis et massaritiis" citata da Papa Celestino III nella Bolla del gennaio 1191 con la quale venivano confermati i possessi della Chiesa chiusina al vescovo Teobaldo. II campanile a forma di torre merlata e stato costruito in questo secolo.

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